TENDINE DI ACHILLE INFIAMMATO: POTREBBE ESSERE UNA QUESTIONE DI MOBILITA’

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Davvero esiste un runner o saltatore degno di questo nome che non abbia mai avuto un disturbo o un dolore al tendine di achille? So di cosa sto parlando. Nel lontano dicembre 2014 ho iniziato ad avere problemi al tendine di achille del piede destro. Per la precisione si è rotto ed è uno dei traumi sportivi più dolorosi.

Anche la riabilitazione non è semplice e il recupero funzionale del piede non è mail al 100%. Ora faccio atletica leggera, sono uno sprinter (medaglia di bronzo sui 200 metri indoor ai campionati italiani master) e continuo ad allenarmi. Ecco perché oggi voglio affrontare l’argomento della tendinopatia achillea, infiammazione cronica del tendine di achille.

Cos’è e a cosa serve il tendine d’achille

Questo elemento prende nome dallo storico eroe della mitologia greca. Prende forma dal muscolo tricipite della sura (il polpaccio) e incrocia l’osso calcaneale. Anche se spesso si possono incontrare problemi e infiammazioni di questo tendine, resta uno dei più forti e resistenti del corpo umano. Secondo Wikipedia:

Il tendine può ricevere uno stress di carico di 3,9 volte il peso del corpo mentre si cammina e 7,7 volte il peso del corpo in corsa.

Cause dei problemi al tendine di Achille

I fattori intrinseci sono età, infortunio precedente, sesso maschile, minore forza muscolare, adiposità elevata, varie disfunzioni metaboliche quali il diabete mellito, l’ipertensione, infiammazione cronica, menopausa, etc.

Solo questo? In effetti no, tra queste cause di problemi può esserci la scarsa mobilità causata da una biomeccanica alterata come nel caso di un’eccessiva pronazione o supinazione, deformità del piede varo.

I fattori estrinseci sono invece eccessiva usura del tendine in primis, superficie di allenamento eccessivamente dura o irregolare, corsa a piedi nudi. Ciliegina sulla torta: c’è la causa estrinseca del tipo di esercizio fisico che si svolge con regolarità.

Parliamo di salti scatti in salita, corsa per lunghissime distanze. Sono stati fatti diversi studi scientifici in merito alle cause incidenti che portano all’infiammazione del tendine di achille. Ma l’esatta causa non è del tutto chiara. Però esistono dei capisaldi come l’elevato volume di pratica sportiva intensa, che non puoi ignorare.

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Studi per approfondire questo disturbo

Problemi al tendine di achille? Gli studiosi hanno rilevato un’incidenza del 52% tra i runner di fondo e mezzofondo rispetto a soggetti non atletici che riportavano un rischio verso la tendinopatia achillea del 6%.

Un altro recente studio ha rivelato un nuovo fattore intrinseco molto specifico che porta alla tendinopatia achillea non inserzionale e quindi con dolore localizzato prevalentemente nella zona intermedia del tendine. Si tratta della limitata dorsiflessione della prima articolazione metatarso-falangea negli atleti (vedi l’immagine)

Problemi al tendine di Achille

In altre parole significa che se il tuo alluce non sale su abbastanza, hai una scarsa mobilità della relativa articolazione e questo è una delle cause dell’infiammazione del tendine di achille per gli atleti.

Lo studio ha esaminato un gruppo di 44 atleti tra ballerini, cestisti, tennisti, di cui 26 maschi e 18 femmine di età compresa tra i 15 e 50 anni. Gli atleti del gruppo di studio avevano dolore alla porzione intermedia del tendine.

La diagnosi è stata fatta in base all’anamnesi del paziente e a quanto riscontrato durante l’esame fisico. Il gruppo di controllo comprendeva lo stesso numero di atleti che praticavano gli stessi sport e che si erano recati dal medico per un semplice check e quindi non avevano dolore al tendine di achille.

Fattori predittivi della tendinopatia achillea

Da questi ultimi sono stati esclusi 7 individui (altrimenti non si chiamerebbe gruppo di controllo), che effettivamente avevano dolore su entrambi i tendini. I risultati dello studio:

  1. I pazienti affetti da tendinopatia achillea (gruppo di studio) presentavano circa 22 gradi in meno nell’estensione passiva della prima articolazione metatarso-falangea dal lato del piede interessato.
  2. I pazienti affetti da tendinopatia presentavano 27 gradi in meno nell’estensione passiva della prima articolazione metatarso-falangea dei lati interessati rispetto a quelli del gruppo di controllo.

Questo studio ha pertanto messo in evidenza la correlazione tra la ridotta dorsiflessione metatarso-falangea e la tendinopatia achillea non inserzionale in atleti attivi. Quindi la variabile della dorsiflessione è un ottimo fattore predittivo della presenza di Tendinopatia Achillea.

Ti interessa conoscere le cause che mettono in relazione la dorsiflessione metatarso-falangea e l’infiammazione al tendine di Achille?

Quali sono le cause dell’infiammazione

Il motivo per cui una dorsiflessione insufficiente può causare infiammazione cronica al tendine di achillea, è spiegato attraverso il principio meccanico di leva. Quando il paziente si trova in piedi normalmente, la linea gravitazionale cade sulla parte anteriore dell’articolazione della caviglia.

Quando è in punta di piedi, la linea gravitazionale del peso corporeo si trova appena dietro l’articolazione metatarso-falangea e di conseguenza il corpo agisce con un braccio di leva minore. La leva è di seconda classe e il fulcro è puntato proprio sull’articolazione metatarso-falangea.

Tendinopatia Achillea
Un approfondimento delle leve di seconda classe.

Durante la corsa, o i balzi o la semplice passeggiata, la linea del peso corporeo si sposta con continuità dalla stazione eretta alla posizione in punta di piedi. Dai uno sguardo al disegno sopra per favore. Più il carico è lontano dal fulcro, maggiore sarà il braccio di leva e quindi ci vorrà più forza per sollevare.

Viceversa, se il carico è vicino al fulcro, il braccio di leva diminuisce e con esso anche la forza necessaria per sollevarlo. Se l’estensione passiva dell’articolazione metatarso-falangea è limitata, significa che si va meno in punta di piedi. Cioè il carico si avvicina sempre meno al fulcro (l’articolazione metatarso-falangea appunto).

Questo comporta un aumento del braccio di leva che richiede una maggiore forza da parte del tricipite della sura, (polpaccio), che svolge il movimento (cioè stare in punta di piedi). La conclusione è che più piccolo è l’angolo della dorsiflessione maggiore sarà la forza necessaria per effettuare i movimenti.

La richiesta extra di forza si traduce in una maggiore tensione al tendine di achille. Pertanto, un nuovo fattore di rischio intrinseco è stato individuato per quanto riguarda la tendinopatia achillea non inserzionale.

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Problemi al tendine di achille: cosa fare?

Nasce spontaneamente la necessità di applicare dei trattamenti manuali per aumentare l’estensione della prima articolazione metatarso-falangea nei pazienti affetti da tendinopatia achillea.

Fortunatamente questo fattore di rischio è modificabile e pertanto noi atleti dovremmo valutare da subito una terapia manuale nelle mani di un Osteopata prima, e di un professionista della postura dopo, per l’esecuzione degli esercizi specifici per il piede in palestra. A tal proposito siamo a tua disposizione.

Fonti per approfondire

MEDICINA DELLO SPORT VOL.71 N.03. Association between limited dorsiflexion of the firt metatarsophalangeal joint and Achilles tendinopathy in athleates: a case control study.

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